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disturbi alimentari: ...La rinascita della nostra coppia...

a cura di Francesca e Maurizio testimonianza e riflessione

Via Sigismondo Pandolfo Malatesta, 38 47921
Rimini, Emilia Romagna, Italy
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dal Lunedì al Venerdì
dalle 10.00 alle 13.00

La rinascita della nostra coppia dopo tanto lavoro

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disturbi alimentari: ...La rinascita della nostra coppia... a cura di Francesca e Mauriziociao!
.....siamo Francesca e Maurizio e ci auguriamo che la nostra riflessione possa essere di aiuto a tutte le coppie che vivono una situazione simile alla nostra.
I disturbi alimentari non riguardano solo il cibo come la maggior parte della gente può pensare, ma bensì tutti gli aspetti della vita. Chi ha un disturbo alimentare non rifiuta solo il cibo ma la vita stessa e quindi non è facile avere rapporti di ogni genere e non è altrettanto facile per chi si trova accanto a queste persone riuscire a comprendere.
Parliamo di questo perchè ci ha riguardato e ci riguarda in prima persona.
Siamo stati fidanzati per 5 anni e ci siamo sposati nel Giugno 2009 nella completa inconsapevolezza di ciò che affrontavamo e delle responsabilità a cui andavamo in contro, come uomo e donna che si uniscono in matrimonio e come nuova famiglia che stava nascendo.
Per affrontare le responsabilità che derivano dalla vita di coppia bisogna essere liberi da tutte quelle dinamiche delle quali eravamo inconsapevoli ma nelle quali eravamo intrappolati. Paradossalmente ci rinchiudevamo in esse perchè quanto di più familiare conoscevamo ma allo stesso tempo ci hanno portato ad allontanarci come coppia e a vivere solo come due conviventi al punto che nel Febbraio 2010 io Francesca decisi di trovare un centro di cura valido che mi permettesse di uscire dall'incubo del cibo. Fu così che intrapresi il mio/nostro percorso di cura a MondoSole.
Con tutte le difficoltà ho affrontato il mio dolore; dolore che cercavo di soffocare con il cibo, con abbuffate, restrizione e sport compulsivo. Una volta tolto il sintomo però ho capito che la vera difficoltà era quella di affrontare una vita da adulta e crescere.
Io Maurizio, ho sempre pensato che, prima o poi, le cose si sarebbero sistemate da sole e che era solo una questione di cibo ma non era così, come ho detto, il cibo era solo la punta dell'iceberg. Mia moglie stava male, era triste, non avevamo rapporti di nessun genere e; con la speranza che tutto si sarebbe sistemato sono fuggito da quella situazione pensando che il non guardare potesse essere una medicina
rifugiandomi in attività di vario genere, coltivando interessi più disparati che mi portavano lontano dalla realtà in un mondo tutto mio.
Una volta che Francesca ha cominciato il percorso a MondoSole però anche io mi sono messo in gioco cominciando a lavorare su me stesso e ad affrontare le mie responsabilità rendendomi conto che non potevo continuare a vivere in un mondo di sogni. All'inizio è stata dura, tanto dura ma poi con il trascorrere del tempo, reagendo agli stimoli, le cose cominciavano a cambiare. Cambiarono a tal punto di sentire l'esigenza di continuare il nostro percorso insieme a casa avendo iniziato a comprendere ciò che non ci rendeva una famiglia.
Tornati a casa tante difficoltà sono state affrontate nel vivere quotidiano, comprese e superate. Oggi siamo una coppia ancora in fase di rodaggio ma sicuramente con le idee più chiare su cosa siamo e soprattutto su cosa vogliamo.
GRAZIE!!!
Francesca e Maurizio

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Riflessione ideale anoressico

ana dca ti divora da dentro

Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola.

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