Redirect… Chiedo la cortesia di attendere un attimo per essere reindirizzato alla pagina richiesta. Grazie!!!... Campagna DCA: la malattia ti divora da dentro e non puoi controllarla| MondoSole

DCA: la malattia ti divora da dentro

 

campagna di sensibilizzazione

Via Sigismondo Pandolfo Malatesta, 38 47921
Rimini, Emilia Romagna, Italy
+39 0541 718283
Per informazioni
e appuntamenti
dal Lunedì al Venerdì
dalle 10.00 alle 13.00

Campagna di sensibilizzazione e riflessione sociale

ANA TI DIVORA DA DENTRO

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Un post condiviso da ChiaraSole Ciavatta (@chiarasolems) in data:

Questa immagine così potente è stata ideata da una ragazza che fa parte di MondoSole durante un gruppo. Alla domanda "cosa vedi quando pensi alla tua malattia" Lei ha risposto una persona con una grande bocca divorante nello stomaco, grazie alla maestria di Noemi l'abbiamo realizzata.

E' forte, potente, crudele tanto quanto lo sono queste malattie e ha il grande valore di essere stata ideata e realizzata da chi sa bene cosa signica soffrire di questi mali orribili.

idea soggetto Elisa (MondoSole) realizzazione disegno Noemi (MondoSole) Postproduzione Claim.Lab

 

 

per guardare il video ingradito vai su youtube: https://youtu.be/NXJ9cP_kcpk

 

Riflessione ideale anoressico

ana dca ti divora da dentro

Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola. CONTINUA >> 

 

 

Un post condiviso da ChiaraSole Ciavatta (@chiarasolems) in data:


Anoressia Bulimia Binge... i sintomi, il dolore banalizzati e stereotipati

anoressia bulimia binge, stesso dolore, stessa gravità 

A sentir parlare di disturbi alimentari, la prima cosa che viene in mente è l’immagine di una ragazza notevolmente sottopeso. La maggior parte delle persone, infatti, ignora il fatto che si può soffrire di disturbi del comportamento alimentare pur non pesando 30 kg. Questo succede perché nell’immaginario collettivo il problema principale è quello del cibo, del mangiarlo o non mangiarlo o vomitarlo o ingurgitarlo. Ma se il problema fosse solo il rapporto con il cibo, allora basterebbe vedere un nutrizionista e farsi prescrivere un regime alimentare regolare da seguire… e invece no. Non basta! Gli ostacoli sono molti di più. Questo è un pensiero pericolosamente riduttivo.
Chi soffre di disturbi alimentari non vive, ma soprattutto, non riesce a comunicare a parole ciò che il sintomo alimentare grida in silenzio. Ogni sfera della vita è inquinata dalle ossessioni che ruotano attorno al binomio cibo-corpo, grande spostamento che distoglie  CONTINUA >>


Come si fa... come si fa...

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capire per fare, fare per capire. MondoSole

Come si fa?... Come si fa?... E ancora
COME SI FA A GUARIRE DALL'ANORESSIA, DALLA BULIMIA, DAL BINGE EATING DISORDER?????
Quante volte, per quanti anni QUESTA DOMANDA mi ha martellato la testa, durante gli anni intensi della mia malattia, anni di disturbi alimentari, anni di restrizione, bulimia, forte ideale anoressico… Tra uno sbalzo e l’altro dei miei amati e odiati sintomi ricorreva quella domanda COME SI FA? COME FACCIO? COSA DEVO FARE?
Quanti freni hanno anteposto al mio agire, al mio sentire, anche quando dentro di me una piccola voce urlava “AIUTO” alla VITA. E così me ne stavo zitta perché non sapevo né come esprimere il mio dolore né come chiedere aiuto. Quella richiesta di aiuto rimaneva dentro di me. Galleggiava nei miei pensieri come se potesse, lei da sola risolvere qualcosa. Una chiacchierata qua, una confidenza là, ma quello non era una fare reale per intervenire su una vera e propria malattia che mi stava divorando dentro. Il cuore, il cervello, il mio tutto.
Ero in un labirinto che mi portava a non fare e in un dolore crescente che giorno dopo giorno mi anestetizzava, quindi un fare vero era continuamente rimandato e riconosco che molto, moltissimo era dettato dalla paura: muri fati di tante paure.
Per circa un anno navigavo sul sito di Chiara, immaginando un  CONTINUA >>


La prova costume "riflessione"

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 Dieta Dimagrante o Percorso di cura

Siamo alla vigilia dell’estate, o comunque in estate, tutto comincia a rimbombare fuori e dentro di noi. I sintomi diventano ancora più disordinati e l’umore è profondamente caratterizzato da una stanchezza fatta di alti e bassi: sempre meno alti e ancora più bassi. Durante l’anno, quando si sta male di queste terribili patologie, esistono periodi particolarmente complessi: questo è uno di quelli. Lo potremmo chiamare LA VIGILIA DELLA PROVA COSTUME. Eh si… perché tutto diventa un esame, una prova appunto. Tutto e tutti pronti a dover dire se “io” VADO bene e se SONO ABBASTANZA PERFETTA. Una perfezione irraggiungibile che porta ad una sensazione di ineluttabile morte interiore. ESISTO SENZA ESSERCI perché come sono non (mi) vado bene. Ma cosa non va bene in realtà?! Il mio corpo o qualcosa che vive dentro di me?! Che vive nutrendosi di me?! Il mondo intorno crolla, frana, scoppia, in tutti i sensi ed io mi sento ancora più in colpa per un male che penso di essermi creata, mentre c’è chi sta male davvero. Ebbene… ammalarsi non è una colpa! Avere dei problemi non lo è e scegliere di chiedere aiuto e di curarsi è il primo passo per voler risolvere tutti questi problemi infiniti! Questo periodo travolge le emozioni in ogni modo, ci si sente più stanchi, ma questo vale per tutti. Solo che, per chi vive un disagio che punta al controllo di ogni sensazione, risulta molto difficile accogliere il cambiamento del sentire e si punta subito a qualcosa che possa anestetizzare e quindi fermare quella sensazione nuova. Proprio a causa della così detta “prova costume” ci si rende conto di quanto possa essere terribile il sintomo alimentare (tutti i tipi di sintomi dalla restrizione schematica all’eccesso) e ci sono persone che scelgono di intraprendere dei percorsi chiedendo finalmente aiuto, mentre altre si arrendono alla potenza sintomatica e cominciano l’ennesima dieta dimagrante cedendo ad allettanti pacchetti convenienti. Qualche giorno fa ascoltando la radio ho sentito un annuncio pubblicitario CONTINUA >>