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Giornata del Fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentareFiocchetto Lilla 100

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15 Marzo: Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentare
Il 15 Marzo si tiene la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata alla lotta ai Disturbi del Comportamento Alimentare.
L’evento nasce con lo scopo di sensibilizzare, attraverso le testimonianze di persone che hanno vissuto la malattia in prima persona, l’opinione pubblica sul problema dei disturbi del comportamento alimentare.
L’iniziativa parte da un padre che a Marzo del 2011 ha visto morire la propria figlia di bulimia all’età di 17 anni e che, il Signor Tavilla, presidente di Mi Nutro di Vita, ha dato vita alla  Giornata Nazionale del “Fiocchetto Lilla”, simbolo della delicata fragilità di questa condizione. “Non può, non deve capitare ad altri. La morte di mia figlia deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere. Il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia o vomita. Non accetta di farsi curare e a te resta la sensazione di non aver fatto abbastanza” racconta Stefano Tavilla, Presidente dell’Associazione e papà di Giulia vittima a 17 anni dei DCA.

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In onore di questa importante giornata vi invito a guardare questi video...

In poco più di 8 minuti 27 persone, provenienti da tutta Italia, raccontano il loro calvario ed esprimono pensieri presenti e passati Raccontano il Dolore, ma anche la rinascita. Un grande ringramento a tutte e a lla persona di Sole Ermeti: Alessandro Bordoni Films per il prezioso contributo:

 

clicca sulla Locandina di seguito per vedere il video ingrandito su YouTube:

si può guarire locandina video fiocchetto lilla

Di Seguito la Testimonianza di Zaira

 

se desidere vedere il video ingrandito clicca qui 

Di @giuliatroncon - Oggi #15Marzo è la giornata nazionale dedicata alla prevenzione e la sensibilizzazione dei #DisturbiAlimentari . #ColoriamociDiLilla contro L'ignoranza,contro il silenzio e l'indifferenza in onore di chi è stato ucciso da questa malattie,in onore di chi le ha sconfitte e di chi lotta ogni giorno. A te che stai leggendo...se stai vivendo come presente quello che per me è stato il passato,sappi che non sei sola/o.Se troverai il coraggio di chiedere aiuto,troverai una mano pronta ad aiutarti. Lo so, è difficile. Ma io ce l’ho fatta e non ho nulla più di te. Fai questo grande passo, Non ti pentirai di aver chiesto aiuto e capirai che tutto questo può passare se ci si mette in gioco. La tua vita vale molto di più di ciò che credi e meriti anche tu,soprattutto tu, di viverla al meglio. Quando inizierai il tuo percorso di cura,anche se ora ti sembra impossibile,trarrai un grande insegnamento da quello che è successo.Imparerai a conoscerti davvero e il tuo dolore diventerà una grande ricchezza. Diventerà un capitolo importante,prezioso, da aggiungere al libro della tua vita in cui riuscirai a sentirti libera. Lo rileggerai e magari lo racconterai a qualcuno tra qualche anno per dargli speranza,proprio come sto facendo io. Certo, anche io avrei preferito avere una infanzia e un'adolescenza più spensierata come tutti. Ma se l'inferno che ho passato mi ha aiutato a diventare ciò che sono... allora forse non c'è giorno che non rivivrei per essere quella che sono oggi,con tutti i miei pregi,difetti,ma soprattutto fragilità,che ho imparato a trasformare in grandi punti di forza. #CrederciSempre , #ArrendersiMai !💪💜🌞 #GiornataNazionaleFiocchettoLilla #GiornataNazionaleControIDisturbiAlimentari #dca #anoressia #bulimia #binge #FiocchettoLilla #sipuoguarire #lottadca #famedivita #doloreinvisibile #dca #anorexia #chiarasole #WeDoActTogether #WorldEatingDisordersDay #WeDoAct #psicologia #psicoterapia #binge #anoressia #bulimia #Recovery #bingeeating #nonseiunnumero #maimollare #mondosole #anamia

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Riflessione ideale anoressico

ana dca ti divora da dentro

Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola. CONTINUA >> 

 

Accogliersi... riflessione e testimonianza 

Disturbi Alimentari e Omosessualita: quanto è stato difficile accogliere la mia identità di genere... Seppellita in anni di DCAPer anni ho sentito in me qualcosa di inopportuno, inadeguato, peccaminoso… qualcosa da cancellare, negare, sotterrare… e così per anni ho cercato di distruggere il mio desiderio e con esso la mia vita.
Cosa vuol dire esser donna? Il significato che davo alla parola donna era “una che va con gli uomini”. Per essere donna dovevo essere seducente: questa l’accezione della femminilità che mi era stata inculcata in famiglia sin dall’infanzia: <>. Queste le parole che ho sentito dire per anni, questi gli imperativi che bombardavano la mia testa. Non mi sono ritrovata mai in questa idea di femminilità e per questo motivo mi sono sempre sentita sbagliata. Mi sentivo in colpa perché ero lontana da quell’ “ideale” e non ero come sentivo che mi voleva mia madre.
A quattordici anni ho scoperto la mia identità sessuale…… ed ho iniziato a massacrarmi....CONTINUA >>

 

Disturbi alimentare: che dolore quando ti dicono che non si vede che stai male

DCA: NON SI VEDE CHE STAI MALE

“NON SI VEDE/NON SEMBRA CHE STAI MALE!!!!”

Quante volte mi hanno detto questa frase e quante volte mi sono sentita morire non appena la sentivo… "Stai male?!?! Non si direbbe!" Proprio io, io che ogni giorno per non sentire, o meglio, per cercare di non sentire, il mio dolore concepivo come una questione di vita o di morte avere il corpo in un certo modo, cioè fare di tutto per non averlo. La cosa più importante per me e che mi illudevo puntualmente di mostrare, era che attraverso di esso si vedesse che stavo male e soprattutto nella mentalità anoressica, QUANTO soffrivo... Ogni chilo che scivolava via dal mio corpo mi dava l’illusione di sembrare più piccola, indifesa, che nessuno avrebbe più potuto farmi del male … ma che tutti avrebbero potuto compatirmi... le persone che si giravano a guardarmi per strada a causa dell'estrema magrezza .... CONTINUA >>