ad una persona che soffre di disturbi alimentari

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(UN TRADUTTORE SIMULTANEO MENTALE)
		
Anni fa, quando stavo male, se qualcuno mi diceva 
		“come ti vedo bene oggi” lo vivevo come un’offesa mortale, perché 
		pensavo che mi dicesse che ero ingrassata.
Soffrivo tanto per questa affermazione.
		Può sembrare strano, perché porta in se un complimento, 
		eppure per me era vissuta come una violenza, come un’incomprensione… 
		anche da qui arriva la campagna di sensibilizzazione che abbiamo 
		proposto 
		(Campagna di sensibilizzazione "il dolore non ha peso").
		Decodificando il tutto con la rielaborazione di oggi sentivo che quelle 
		persone non notavano in me il dolore che provavo, perché fuori non si 
		vedeva. Interpretavo quel vedermi bene a modo mio, o meglio, a modo 
		della malattia. Le persone mi dicevano semplicemente che ero viva e 
		questo non lo sopportavo, perché volevo solo che vedessero il mio non 
		voler vivere.
Magari loro vedevano semplicemente una luce nei miei 
		occhi differente dal solito, ma il male che era in me interpretava 
		quella frase a modo suo strumentalizzandola.
“Come ti vedo bene oggi” 
		significava diversa da ieri o comunque da tempo addietro, quindi un 
		possibile cambiamento… altra cosa insopportabile, perché non 
		controllabile, proprio come le emozioni.
Bene significava, per me, 
		inevitabilmente più viva, non emaciata, ero una persona che non faceva 
		trasparire sofferenza e questo mi annientava.
Non sopportavo che gli 
		altri non potessero vedere quanto io stavo soffrendo.
Per me far 
		vedere il mio dolore significava risultare sciupata, con i pestoni, 
		deperita. C’è voluto tempo per i interiorizzare che la sofferenza non ha 
		peso e ho compreso che le persone non potevano vedere ciò che era dentro 
		di me.
		E non lo potevano vedere a qualunque peso a 20/30/60 o 100 kg.
		Quando raccontavo che soffrivo di anoressia-bulimia e mi si dicevo che 
		non si notava, che ero una ragazza normalissima… il ritratto della 
		salute, inizialmente era per me un grande dolore. Poi ho compreso che 
		nessuno poteva comprendere ciò che non gli era stato profondamente 
		spiegato.
La cosa importante, dal mio punto di vista, è non 
		nascondersi indossando maschere come per tanto tempo anche io ho fatto.
		
ChiaraSole Ciavatta
Perché se mi fa stare così male continuo ininterrottamente a ricercare quei 
	picchi di grandissima adrenalina? Perché non posso fare a meno di 
	abbuffarmi?.. Perchè invece di ragionare su quel dolore mi massacro pur di 
	non sentirlo?