"non ce la faccio!!!!"
					Un’altra frase ripetuta milioni di volte. NON CE 
					Penso di aver detto e ridetto queste frasi, queste formule 
					una quantità infinita di volte. Tante da non saperle 
					quantificare. Il mio non ce la faccio era rivolto 
					prevalentemente all’obiettivo finale delle singole 
					“missioni” che mi prefiggevo e non mi soffermavo a tutti 
					quei micro-obbiettivi che mi dividevano dalla meta.
					Quel maledetto tutto e subito della malattia che impedisce 
					di valutare e sentire la realtà del tempo che passa momento 
					per momento, ma lo fa captare come una valanga tutta in una 
					volta.
					
					Quindi se dovevo avere o ottenere qualcosa doveva essere 
					nell’immediato e di conseguenza era impossibile e doveva 
					risultare tale. Modo “perfetto” per non fare nulla. Il 
					concetto di percorso e cioè, di fare ogni cosa un passo per 
					volta, era per me inconcepibile. Facendo un esempio 
					sintomatico potrei paragonare il tutto a: “se si vuole 
					perdere del peso, allora quei dieci chili devono 
					abbandonarmi ieri, cioè immediatamente”. Tutto quanto sempre 
					senza tempo.
					MI sono ritrovata a dire non ce la faccio nelle situazioni 
					più disparate, spesso esisteva senza neanche tentare, senza 
					neanche sforzarmi.
Esisteva anche, ovviamente, di fronte alle violente compulsioni bulimiche, come se il problema si riducesse, per quanto doloroso, al mangiare tanto o poco. Ho avuto l’idea per molto tempo che non avendo più il o i sintomi alimentari poi sarei stata bene, non mi rendevo conto che le mie difficoltà erano nascoste proprio da quei problemi sintomatici.
Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio… spesso proprio perché non riuscivo a vedermi, a capirmi, a trovarmi, a comprendermi anche perché tanto anestetizzata dalla malattia. Non ce la facevo perché annebbiata dalla frenesia, dalla fretta, dalla depressione, dall’euforia, dall’iperattività, dalla rabbia, dall’apatia di fare tutto, ma anche di non fare niente.
Ma poi, chiedendo aiuto, dando tempo al tempo, con pazienza, lasciando spazio alle mie fragilità e alle mie forze, ho compreso che quello che sembra impossibile è in realtà fattibile…. Provandoci!
ChiaraSole





























