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Disturbi Alimentari: Anoressia; Bulimia; Binge Eating; Bed; Nes; Cosa sono i DCA?

Disturbi del comportamento alimentare

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Cosa sono i DCA: disturbi del comportamento alimentare?

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il Senso di Colpa

I disturbi alimentari (anoressia, bulimia, binge, ecc.) sono patologie incredibilmente dolorose. Il sintomo evidente riguarda sempre il cibo e il corpo, ma è necessario ricordare che si tratta di un male molto profondo, per questo è importante andare oltre alla superficie sintomatica. I sintomi alimentari comunicano emozioni, dolore e sono la manifestazione di un disagio storico spesso incomprensibile anche per chi lo vive. I sintomi alimentari diventano, paradossalmente, una sorta di rifugio inconsapevole dalla realtà che ha fatto e fa male. Il corpo e il cibo come oggetti che ci si illude di poter controllare. spesso si ritiene che l’unico problema di chi soffre di queste patologie sia proprio quello del corpo, ciò che trae in inganno è proprio il termine DIMAGRIRE. Sul corpo ogni persona materializza il dolore interiore e in questo modo cerca di “dimagrire” proprio quel dolore che in quel momento non ha un nome. I pensieri riguardanti corpo, cibo e i relativi sensi di colpa, imprigionano mente e cuore di chi soffre di questi mali. Chiedere aiuto è il modo per comprenderne a pieno il significato storico e presente. fonte MondoSole

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Anoressia

[da an-+greco órexis, appetito etimologicamente assenza di appetito]
"Volontaria" rinuncia ad alimentarsi con conseguente drastica riduzione del peso corporeo.
L'anoressia è un modo per dire no, per negarsi e sottrarsi a qualunque legame sociale e a qualunque forma di piacere. Chi soffre di anoressia si sottopone a restrizioni alimentari durissime, spesso evita anche di bere liquidi, mira a raggiungere un corpo scheletrico, da cui scompaiono le insegne visibili della femminilità e del benessere. Ma in ultima analisi il concetto di rinuncia è esteso a tutte le sfere del piacere, che è vissuto con profonda vergogna e colpa. Il dimagrimento eccessivo provoca nelle donne anche amenorrea (interruzione del ciclo mestruale). L'anoressica ha una passione morbosa per le proprie ossa, che tocca continuamente in modo compulsivo, e vive con enorme senso di colpa i suoi desideri, alimentari e non. Per questo si punisce con lunghissime sedute di sport e si purifica con complicati rituali di pulizia. Per svuotare il corpo può far ricorso al vomito, a lassativi o farmaci anoressizzanti. Detesta essere guardata mentre mangia, ma spesso adora cucinare e nutrire gli altri. Può rischiare la morte per denutrizione o disidratazione. L'anoressia può lasciare danni medici rilevanti a causa del deperimento fisico a cui espone il corpo anche per molti anni. LEGGI ANCHE: Anoressia (e/o ideale anoressico) - alcune sfaccettature

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Bulimia

[dal greco bulimía, propr., fame da bue].
La bulimia è spesso l'evoluzione naturale dell'anoressia e compare quando la restrizione anoressica diventa insostenibile. Chi soffre di bulimia si abbuffa e poi vomita, arrivando a mangiare anche decine di chili di cibo in un giorno e vomitando fino a 60 e più volte in una sola giornata. Per ripulirsi dagli eccessi alimentari spesso utilizza anche lassativi e si sottopone a lunghe sedute di ginnastica compulsiva. La persona bulimica si illude di colmare attraverso un eccesso di cibo il suo vuoto emotivo e utilizza l'abbuffata come un ansiolitico con cui anestetizzare le emozioni sia negative che positive. Può provare un immenso piacere mentre ingurgita cibo (di cui però non avverte nemmeno il sapore) ma soprattutto durante il vomito, che le regala una sensazione di profonda pulizia morale e corporea. Questa spinta emotiva genera una ciclicità inarrestabile. La bulimia lascia nel fisico tracce profonde: l'acido del vomito corrode i denti, brucia lo stomaco e l'esofago con conseguenti ulcere e gastriti. I continui conati fanno perdere al corpo sodio e potassio, senza i quali aumenta pericolosamente la possibilità di avere un arresto cardiaco. Per queste ragioni il rischio di morte è piuttosto elevato. Sebbene la parola bulimia sia quasi sempre associata al cibo, si può parlare di bulimia anche quando cambia l'oggetto dell'abbuffata, ad esempio bulimia sessuale, ma anche shopping compulsivo o gioco d'azzardo. LEGGI ANCHE: Binge - bulimia... UN PIACERE CHE TORTURA

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Binge Eating Disorder (B.E.D.)

più comunemente detto BINGE
(abbuffata compulsiva).
Molto simile alla bulimia, con abbuffate ma senza vomito. Manca infatti la fase di ripulitura dalla trasgressione alimentare e il soggetto resta invaso dal senso di colpa e dal gonfiore dell'eccesso. Il binge può essere un'evoluzione della bulimia ed è diffuso sia tra le donne che tra gli uomini. Può provocare obesità, con tutti i rischi ad essa collegati. LEGGI ANCHE: Binge Eating Disorder (BED) LEGGI ANCHE: Binge - bulimia... UN PIACERE CHE TORTURA

leggi anche Riflessioni sul sintomo: Anoressia e bulimia sono disturbi che c’entrano poco con corpo, chili e voglia di dimagrire. a cura di Vale G.

 

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Ortoressia

(dal greco orthos -corretto- e orexis -appetito-)
Si tratta di un'ossessione per i cibi sani o naturali, una forma di anoressia in cui la preoccupazione non è la quantità (le calorie), ma la qualità (il corpo deve restare pulito dalle contaminazioni). Diventa uno stato patologico quando arriva a provocare pesanti limitazioni nella vita sociale delle persone che ne sono affette e quando genera rituali ossessivo-maniacali nell'igiene e nel controllo scrupoloso degli alimenti. Chi soffre di ortoressia si espone ad avitaminosi, osteoporosi e artereosclerosi con maggiore frequenza rispetto a chi segue un'alimentazione completa.
Mentre nell'anoressia-bulimia si assiste a sintomi che espongono il soggetto ad un forte rischio di morte e si può quindi parlare di masochismo, nell'ortoressia avviene il contrario: il soggetto cerca l'immortalità attraverso il cibo e uno stile di vita apparentemente sano.  LEGGI ANCHE:Ortoressia

Nes (o Ned)


Significa "Night Eating Syndrome" (o "Night Eating Disorder"), cioè sindrome, o disordine, da abbuffate notturne. Si tratta di un problema che unisce un disturbo alimentare ad un disturbo del sonno. Le abbuffate avvengono solo di notte ed in uno stato di non consapevolezza, spesso di vero e proprio sonnambulismo, tanto che il soggetto può non ricordare nulla il mattino successivo. Questo disturbo è spesso associato ad una forma di ansia notturna e il cibo agisce sul soggetto come un ansiolitico o addirittura un sonnifero. E' molto diffuso tra gli uomini.

Vigoressia

Psicopatologia dei body-builder
Colpisce più frequentemente gli uomini appassionati di palestra e fanatici dei muscoli scolpiti. E' la tendenza ad alimentarsi con integratori ipervitaminici e iperproteici, a ingerire pillole e bevande ipercaloriche anche come fonte principale di alimentazione o a spingersi fino all'eccesso del doping con steroidi anabolizzanti. Espone al rischio di tumori e di sterilità.

Obesità


[sec. XVIII; dal latino obesĭtas-ātis, da obēsus, obeso].
E' la forma statisticamente più diffusa di disturbo alimentare, ma non sempre è un sintomo perché a volte può rappresentare anche una libera scelta di vita. Esiste però una forma di obesità detta psicogena in cui anche davanti alla volontà di dimagrire si assiste ad una enorme difficoltà psicologica del soggetto di accettare un corpo più magro. In questi casi è una posizione inconscia a tenere il soggetto legato all'obesità, probabilmente perché questa funziona come respingente sociale, cioè tende a trasformare il corpo obeso in una sorta di protezione dai rapporti sociali e intimi.

Iperfagia


costante e continua richiesta psichica di cibo, di solito accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza interiore e sociale. Non sono necessariamente presenti abbuffate, quanto piuttosto un rapporto costante con il cibo nel corso dell'intera giornata. Produce inevitabilmente un aumento di peso progressivo. Si tende a mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati. Nel vissuto personale sono presenti tentativi ripetuti ed infruttuosi di perdere peso tramite diete severe e restrittive (sindrome yo-yo).

Diabulimia

un disturbo che può essere letale per le persone che soffrono di diabete I. Per dimagrire una ragazza su quattro non si inietta la dose quotidiana di insulina, rischiando anche la morte.
le persone affette da diabete di tipo 1, che omettono volontariamente di farsi le dosi di insulina giornaliere necessarie al normale e corretto funzionamento dell’organismo: «Trattandosi di un ormone anabolico evitare di somministrarsi la dose giornaliera, permette di controllare meglio il peso corporeo. Normalmente prima della diagnosi della malattia queste persone sono molto gracili perché, data la malattia, non assorbono il glucosio. Grazie all’insulina ricominciano a farlo e tornano velocemente a un peso ragionevole. Ma le adolescenti spesso temono di ingrassare troppo e smettono di curarsi senza capire che questo può essere letale». Infatti in questo modo si induce una situazione di «catabolismo» simile all’auto cannibalismo: si perde massa muscolare di organi, tessuti, strutture dell’organismo (enzimi, ormoni).

LE CONSEGUENZE - I pazienti affetti diabulimia vanno incontro a cheto acidosi con progressivo peggioramento della funzionalità renale, neuropatia grave con pericolo di cecità, cardiopatia, osteoporosi con incremento delle fatture ossee e, se prolungata nel tempo, morte improvvisa.

Rischi clinici nell'obesità da iperfagia


Disturbi del sistema cardio-circolatorio.
Disturbi dell'apparato gastro-digerente.
Disturbi del metabolismo.
Rischi di Diabete mellito, ipertensione arteriosa, aumento dei livelli circolanti dei trigliceridi, arteriosclerosi.
Disturbi respiratori.
Malattie delle ossa e delle articolazioni.
Insufficienza venosa degli arti inferiori.

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