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Oggi le paure che sento hanno posto nel mio cuore

testimonianza riflessione

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Inizia a vivere, ma per farlo, chiedi aiuto

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Oggi le paure che sento hanno posto nel mio cuore

 

Dopo tanti anni di sofferenze inespresse, paure allontanate, senso di disagio costante e mascherato, caos dentro e fuori ho tirato fuori l'energia che reprimevo e l'ho indirizzata verso una vita lucida, ho voluto capire il perché, ho scelto quindi di ripercorrere, con tutte le resistenze e difficoltà, tutto quel disordine, per non farmi più trasportare dalle mareggiate.
Ho chiesto aiuto, all'inizio una richiesta disperata e poco chiara, guidata dalla stanchezza, man mano che mi sono affidata a MondoSole ho imparato a remare nella tempesta che avevo vissuto, e che stavo vivendo, ho smesso di nascondermi, e ad oggi non ho sensi di colpa per amare la vita. È difficile. è durissimo riconoscere che la propria vita non è solo nel passato, e non è solo nel futuro, è altrettanto doloroso sentire che l'apparente controllo non è tuo alleato, ma tuo nemico.
Coltivo la mia persona, la mia vita, la parola coltivare mi piace molto ora, è radiosa la possibilità di riuscire a scegliere di coltivare chi sono, chi voglio essere. Prendersi cura di se non è una staffetta, non si arriva primi e non ci si ferma, è una percorso in montagna, puoi incontrare ostacoli, concediti un respiro grande, per poter procedere e continuare il cammino a pieni polmoni.
Oggi le paure che sento hanno posto nel mio cuore, perché ho imparato a mettere in gioco i pensieri che sentivo solo come oscuri e segretamente incomprensibili. Il dialogo, il confronto, è uno strumento che grazie ai gruppi a cui partecipo, mediati da una persona che DAVVERO conosce i DCA (anoressia, Bulimia, Binge Eating), utilizzo con me stessa e con le persone della mia vita, non più come una pistola carica, ma come un mazzo di fiori.
Inizia a vivere, ma per farlo, chiedi aiuto a chi davvero SA come farti rialzare. Lavi

Riflessione ideale anoressico

ana dca ti divora da dentro

Si è portati a pensare che l’anoressia sia solo restrizione assoluta alimentare.
Così come si pensa che una persona ammalata di anoressia sia solo una persona di pochi chilogrammi.
A me sembra decisamente riduttivo!
E’ vero che molte persone arrivano a pesare pochi chili, ma quelle stesse persone quando hanno cominciato a variare la loro alimentazione pesavano diversamente e non erano forse comunque anoressiche?
Il vocabolario descrive l’anoressia mentale come sindrome nevrotica caratterizzata dal rifiuto sistematico del cibo e questa è l’idea comune delle persone, ma assolutamente riduttiva e incompleta del dramma che si vive.
L’anoressia è una forma mentis.
Quando io ero anoressica ho vissuto brevi periodi di digiuno. Ricordo le mie giornate profondamente ossessive. Ogni cosa aveva orari. Il mio ideale di perfezione era assolutamente surreale. A scuola dovevo avere tutti 11: un 9 era un fallimento.
I cibi erano accuratamente selezionati. Gli affetti dovevano essere controllati. Ogni cosa doveva essere sotto il mio controllo e se non lo era vivevo frustrazioni dolorose. Non sentivo la stanchezza grazie all’iperattività e ai nervi anoressici che mi tenevano su in una forma di euforia onnipotente.
Se qualcuno mi diceva che qualcosa non andava io non gli davo retta, io sapevo cosa dovevo fare.
Io ero anoressica in tutto, in tutte le sfere della vita.
Avevo grandi problemi relazionali con le compagne di scuola. CONTINUA >>